Cripto: JP Morgan lancia la sua valuta su blockchain
Cripto: JP Morgan lancia la sua valuta su blockchain
J.P.Morgan lancia una sua valuta digitale per sarà utilizzata per canalizzare i pagamenti all’interno della banca d’investimenti. Il token si chiamerà JPM COIN ed è il frutto degli ingegneri informatici all’interno della banca, ed il suo utilizzo sarà quello di regolare i pagamenti a livello wholesale fra i diversi clienti interni, in modo istantaneo. JP Morgan Chase è la maggiore banca degli USA e la sesta a livello mondiale. con un totale degli attivi pari a 2,5 miliardi ed effettua pagamenti per i suoi clienti per 6 miliardi per le multinazionali sue clienti. In questa fase la JPM Coin verrà utilizzata per regolare una percentuale minima di queste transazioni, per valutarne la sicurezza e le opportunità di sviluppo.
Se questa è una valuta digitale non è una criptovaluta in senso stretto, perchè la blockchain non è pubblica ed il mining è completamente centralizzato , per cui non si può parlare di una criptovaluta in senso stretto, in quanto manca completamente l’elemento democratico. Al massimo si potrebbe confrontare questo strumento con XRP, cioè un sistema di pagamento centralizzato su blockchain, sostanzialmente. L’obiettivo della JPM Coin è quello di diventare la gamba della blockchain nel settore dei pagamenti, quindi alla fine un succedaneo di XRP che viene messa in pericolo da questo sistema.
Se dovessimo dare una valutazione a questo token potremmo definirlo come una sorta di stablecoin che rappresenta, internamente alla banca, la valuta fiat di pagamento. Ora pensiamo al caso che questa valuta abbia tecnicamente successo, cosa impedirebbe a JP Morgan- Chase di assegnarne una quantità, anche gratuita, ai propri clienti? Non si tratta di un credito, ma di un sistema di pagamento interno. Si creerebbe un sistema simile a quello che nell’ottocento vedeva le banconote emesse sulla base di una riserva frazionaria in oro.
Curioso è il fatto che il CEO di JP Morgan, Jaamie Dimon, fosse stato in passato uno dei più accesi nemici di Bitcoin. Ora, forse, si sta ricredendo, se non altro sulla blockchain….
(art. di Fabio Lugano)